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Unconventional Seven è la prima Canna della serie, un progetto a 4 mani, quelle di Marco "Dottor Bass" e Carlo "Compare Zappitto".
Il desiderio comune era quello di creare una canna utilizzabile dai Centuriones per 365 giorni all'anno nelle acque cittadine del Tevere, salmastre comprese e sui litorali limitrofi, una canna che però consentisse anche "altro", una canna per il km zero, che potesse essere fedele compagna sia del neofita che del pescatore esperto, apparentemente un attrezzo molto ambizioso ma che alla fine si rivelasse per quello che era pratica, economica, affidabile e collaudata. Tra i vari costruttori di Blank che avevamo a disposizione in rete ci siamo orientati verso il mercato Statunitense, questo perchè ci ha dimostrato negli anni una grande affidabilità, sia negli standard qualitativi che per la reperibilità nel tempo ...
Dopo due anni di vita e diversi attrezzi realizzati nella misura di sette piedi sia mono che due pezzi ho deciso che era arrivato il momento di accontentare anche altri pescatori colmando una lacuna ma senza modificare le caratteristiche progettuali, era nata l'esigenza di lavorare sulle dimensioni ho aggiunto quindi un modello da 6'7" e 3 modelli oltre i sette piedi, 7'2" 7'5" e 7'10". infine ho lavorarto sulla misura a me piu cara, la 7 piedi alla quale ho affiancato, oltre al modello UNC&volution in HM e torzite del 2015 e alle due pezzi del 2014 una Travel 3 pezzi e due monopezzo da casting sia 7 piedi che una 6'5".
La componentistica, o come amo chiamarlo io "l'hardwere", utilizzato per la realizzazione dei modelli Unconventional è variabile, questo da la possibilità ad ogni pescatore di ottenere il massimo risultato bilanciando i vari elementi in funzione di estetica, costi e, ultima ma non ultima tecnica. Certo esistono dei canoni fissi nel progetto Unconventional, è il rispetto di questi canoni che garantisce il risultato, cose come lo spacing degli anelli e della placca portamulinello, l'equilibratura dei pesi e la scelta dei materiali "Estetici" sono frutto di agionamenti, prove, test ma sopratutto di "Confronto" con gli utilizzatori, del resto un sarto quando cuce un vestito addosso al cliente fa proprio questo "ascolta". Ecco, detto in due parole questo è il progetto Unconventional, non cè altro da sapere o misteri da svelare una canna da pesca non è una bacchetta magica ma semplicemente un utensile comandato da un "operaio", poi nella vita si può essere apprendisti o capomastri a volte si è professori ma di base, l'utensile resta lo stesso!
Ho parlato di una canna componibile, realizzabile con vari elementi interscambiabili tra loro, vediamoli.
Le tipologie di anello utilizzabili:
la prima canna realizzata, quella che passa per le mani di tutti i pescatori che si avvicinano al progetto Unconventional e vogliono conoscerlo dal vivo è stata assemblata con anelli della pacbay serie Minima, un anello senza pietra molto affidabile e leggero, anello realizzati in acciaio 304, idoneo anche ad un uso marino, anelli che consentono un costo contenuto. La scelta di questo modello ci permette 3 opzioni diverse che riguardano la colorazione del frame nero, acciaio, Titanio. L'unica pecca che ho riscontro dopo 3 anni di test in acqua salsa e dolce è una leggera rumorosità con l'uso di trecciati al di sopra delle 13 libbre. Delle 3 opzioni l'anello piu versatile è risultato quello in colorazione acciaio mentre il top della gamma è, ovviamente, quello in Titanio. Successivamente ho reso disponibile la serie K di Fuji per accontentare i pescatori piu esigenti qui la scelta è piu ampia e oltre alle due colorazioni Black e Silver con Pietra Alconite abbiamo la possibilità di utilizzare anche il modello con frame colorazione GunSmoke e pietra Sic sia il modello in Titanio con pietre Sic o Torzite.
Le Placche portamulinello utilizzabili:
La canna nasce e ne viene consigliato l'assemblaggio con la placca AERO di American Tackle, di questa placca ci è piaciuta l'ergonomicità in pesca e le due misure da 16 e 17 accolgono tranquillamente tutti piedi dei mulinelli utilizzabili sull'attrezzo e possono essere scelte in base alla mano del pescatore. L'altra placca che abbiamo adottato è la Fuji Vss da 17 nelle colorazioni base black e Silver. Visto comunque l'ampio campionario di placche disponibili nel mercato del rod building le scelte sono innumerevoli.
I Grip ... Split si Split no:
il grip di una canna è un elemento sogettivo, molto dipende dal pescatore e dal suo modo di interpretare l'azione di pesca ... chi pesca a mano bagnata avrà necessità di una presa sicura, rapida, infallibile ecco che la scelta piu indicata cade sul sughero, leggero e affidabile, caldo al tatto, affascinante nell'estetica ... peccato che costa caro e dura poco. Per superare il problema ci viene in soccorso l'eva, economica e durevole, anche lei con i suoi difetti (sono state riscontrate reazioni allergiche per l'epidermide) ma certamente piu affidabile nel tempo. Manici interi o splittati? A parer mio è solo questione estetica, un bel pezzo di blank esposto a fine canna lascia spazio alla fantasia consentendo l'inserimento di un Murbling, di una Greca o di un Disegno realizzato con piumaggi e mille altre idee rendendo una custom "Unica".
Gli insert e le colorazioni dei filati:
Come per il grip e gli split, gli insert o inserti sono il vero cuore di una custom, sono gli "estetismi" che mostrano il carattere del customer o del fisherman, sono tutti quegli elementi utili o inutili ma che rendono il tuo attrezzo tuo, l'insieme di piccoli "vezzi" ... ecco quindi che un pezzetto di acciaio piegato da forma ad un ferma esca innovativo o un pezzetto di legno tornito e intarsiato dona quel tocco di classe vintage ad un pezzo di carbonio dell'ultima generazione. I materiali che utilizzo sono diversi, scelti dopo varie prove e test, reperiti nei posti piu disparati e sempre lavorati a mano.
Cos'altro dire di una Unconventional Rod, andateci a Pesca.
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